yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7 - Le Lucerne greco-romane di BluArte
Lucerne usate come lettini per orsetti. Mentre i grandi chiacchieravano la piccola dava sfogo alla sua creatività … dolcezza infinita …

“Perché la lampada di Aladino in Sicilia?”.

Le lucerne in terracotta, in realtà, sono parte integrante della nostra storia, tanto da ritrovarle, come strumento di illuminazione, in ogni casa del mondo romano già dal I secolo a.C.

Le lucerne anticamente più diffuse erano realizzate in argilla, poi si passò anche ai metalli più pregiati come  bronzo, argento ed oro. Ma fu la plasticità dell’argilla a dare un impulso agli artigiani che passarono da manufatti interamente creati a mano, all’uso del tornio, per poi finire, vista l’enorme richiesta, alla produzione in serie con gli stampi.

Realizzazione e varietà

Normalmente erano costituite da un corpo principale (serbatoio), da uno o più beccucci dove si inseriva lo stoppino (in lino o canapa) e da un manico. Il serbatoio era riempito di olio (oliva, sesamo, ricino) o di grassi animali che bruciando, generavano la luce.

yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7 - Le Lucerne greco-romane di BluArte
La lettura è più romantica a lume di … lucerna.

Dagli scavi siciliani è emerso un repertorio di lucerne straordinario: da semplici terrecotte smaltate in monocromia a immagini particolareggiate di divinità, animali, storie di vita quotidiana, spettacoli o scene mitologiche.

Anche la struttura aveva subito modifiche nel tempo; dalle lucerne aperte si passò alle lucerne chiuse che avevano solamente il foro per lo stoppino; alcune possedevano, nella parte superiore e centrale, un piccolo foro per rimpinguarle di olio. Questo consentiva di mantenere il combustibile al riparo da insetti e polvere.

yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7 - Le Lucerne greco-romane di BluArte
Prima fase di creazione in argilla

Ritrovamenti in Sicilia

Ma torniamo alle lucerne ritrovate in Sicilia! Sono innegabilmente tutte molto belle, ma ce ne sono alcune in particolare che ci hanno colpito e che proveremo a riprodurre:

Lucerna di Venere.  Aveva forma di colomba. La testa accoglieva lo stoppino, la coda era il manico e delle incisioni grossolane sul corpo, formavano le penne. Questa lucerna riporta al mito delle colombe di Venere Ericina. Queste scortavano la dea dalla montagna di Erice alla vicina Africa (festa della partenza) e passati nove giorni la riportavano, festose, nel tempio siciliano per completare le celebrazioni (festa del ritorno). Un simbolo di devozione alla divinità e di profonda fede.

Lucerna della fedeltà: raffigurante una cagnolina che, con le due zampette  in avanti, chiede le carezze al suo umano e riporta una scritta in latino “amica tenera”. Simbolo della più tenera delle amicizie e dell’amore incondizionato.

Lucerna dell’amore puro: un amorino, ad ali spiegate, cavalca felice un delfino che sembra sorridere. E’ la raffigurazione di un fatto che, al tempo di Augusto, era sulla bocca di tutti: l’amicizia tra un delfino e un bambino. Plinio scrive che un delfino entrò nel Lago Lucrino e fece amicizia con un bambino. Ogni volta che il piccolo lo chiamava lui accorreva e condividevano la povera merenda. L’animale, con infinito amore, gli porgeva il dorso e lo accompagnava  da scuola a casa. Questo durò tanti anni finché il bambino morì di malattia e, subito dopo, anche il delfino lo seguì, non riuscendo a sopravvivere al dolore della sua assenza. Questa lucerna è l’emblema dell’amore spontaneo, puro e fedele che rimane immutato e costante fino alla morte.

Lucerna è poesia

Quindi, se allontaniamo le lucerne dall’idea di essere un mero mezzo di illuminazione, diventano pura poesia.  Rappresentano il dono di una scintilla, una luce, una fiamma che può scaldare il cuore dell’innamorato o che può portare calore nella vita di un amico.

Luceat lux vestra
Lascia che splenda la tua luce