yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7 - Sirene del Sirina a Giardini Naxos Taormina

Sirene s’odono dal Sirina, un torrente che da Castelmola arriva a Giardini Naxos e segna il confine con Taormina. Gli abitanti lo chiamavano Sirina, per gli echi e i suoni che le sue acque producevano, così simili alle dolci melodie delle sirene.

Un’antica leggenda racconta che in una notte di luna piena, un gruppo di ragazzi e ragazze del posto, affascinati dai riflessi argento della luna sull’acqua e dai canti delle sirene, scesero la vallata ma non fecero più ritorno.

Si pensa che i piccoli, per il loro candore di fanciulli, furono tramutati in Sirene ed ogni notte di luna piena, si possono sentire i loro canti provenire dalle acque del Sirina.

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Le origini del mito

La bellissima sirena per come oggi la si conosce, non ha niente a che vedere con l’essere poco avvenente, metà donna e metà uccello, delle origini.

Queste figure mitologiche hanno da sempre attirato e confuso i marinai che le avvistavano, in maniera così profonda da portarli in disgrazia o alla pazzia.

Perfino Ulisse, pur di ascoltare la soave melodia delle sirene, si fece legare all’albero della sua nave per evitare ogni tragica conseguenza.

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Piccola dose di realtà

Sembra che questi avvistamenti siano da mettere in relazione all’aumento di imbarcazioni e di marinai che solcavano gli oceani. Questi uomini, affacciandosi a mondi nuovi ed esseri mai visti, come i mammiferi marini (foche, lamantini..) associavano le immagini a loro più vicine e più desiderate: le donne.

Il mito ai giorni nostri

Anche in epoche più recenti e quindi con più conoscenza, il mito della sirena è sempre vivo. Anche la persona più scettica guarda in fondo, nel blu del mare, per scorgere qualcosa di magico e misterioso.

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Sarà il desiderio di spingersi oltre, nell’ignoto; sarà l’ammaliante richiamo di mondi interiori sconosciuti che ci attraggono come magneti.

Tutto ciò che è nuovo, nel nostro immaginario, è avventuroso… ci rapisce, ma ci spaventa.

Così, trascorriamo la nostra vita ad imitare il furbo Ulisse che, con la giusta prudenza, è riuscito a sfidare l’ignoto e a superare se stesso!